Oggi comincia il primo percorso artistico-laboratoriale con le scuole per lo sviluppo di uno dei tre prodotti scientifico-artistici sul carbon footprint, da esporre alla prossima edizione del Media Art Festival.
Il primo artista che si mette al lavoro con gli studenti è Matteo Nasini (Roma, 1976), musicista appassionato di elettronica. L’appuntamento è al laboratorio di fabbricazione digitale della Palestra dell’Innovazione dalle 9.30 alle 12.30. Nell’inedito atelier sono al lavoro 40 studenti dell’IIS Amaldi di Roma e dell’IIS S. Pertini di Genzano.
Il progetto “Il Carbon Footprint attraverso le arti digitali. Nuovi modelli didattici per l’insegnamento della scienza” è finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e promosso dalla Fondazione Mondo Digitale, in collaborazione con Sapienza Università di Roma.
Matteo Nasini nasce a Roma nel 1976. Diplomato presso il Conservatorio di Santa Cecilia, dal 2005 al 2008 collabora con l’Orchestra Cherubini diretta dal Maestro Muti.
Artista ecclettico si cimenta con media diversi: dal sonoro alle installazioni.
Con l’opera Sparkling Matter ha vinto il Talent Prize 2016, il premio annuale della rivista “Inside Art” dedicato ai giovani artisti.
Artista ecclettico si cimenta con media diversi: dal sonoro alle installazioni.
Con l’opera Sparkling Matter ha vinto il Talent Prize 2016, il premio annuale della rivista “Inside Art” dedicato ai giovani artisti.