Per la prima volta all’interno del Media Art Festival i ragazzi si sfideranno in una maratona di creatività, in collaborazione con Lazio Innova, società in house della Regione Lazio. L’obiettivo è sviluppare idee imprenditoriali su media art e light art per diffondere la cultura, migliorarne la fruizione e trasformare i consumatori in soggetti attivi. Nove ore di tempo per inventare e costruire app, siti web e game che rendano la media art un’opportunità professionale per i giovani ispirandosi alle storie di successo selezionate da Lazio creativo.
Saranno 100 gli studenti di 5 scuole del territorio romano che insieme a studenti universitari under 35 parteciperanno all’Hackreativity che si svolgerà il 28 aprile presso la Palestra dell’innovazione supportati dai coach della Fondazione Mondo Digitale e da sei tutor della Quasar Design University.
A giudicare i lavori eseguiti ci sarà una giuria composta da esperti del settore
- Gian Paolo Manzella, consigliere Regione Lazio
- Carmine Marinucci, segretario generale DiCultHer e direttore Board dei direttori ENEA
- Paolo Masini, consigliere, Direzione Spettacolo dal vivo, Mibact
- Alfonso Molina, direttore scientifico Fondazione Mondo Digitale
- Fabio Mongelli, direttore RUFA-Rome University of Fine Arts
- Antonella Giulia Pizzaleo, responsabile Agenda digitale regionale e internet governance – presidenza della giunta Regione Lazio
- Agostino Riitano Programme and Development Director Fondazione Exclusiva
- Emanuele Tarducci, architetto-Interaction designer
- Vania Virgili, consigliere e responsabile IT Horizon 2020 MiBACT
Cosa hanno in comune una mostra d’arte e una maratona di informatica? L’installazione luminosa interattiva di Yannis Kranidiotis nasconde uno strumento molto familiare ai programmatori, la potente scheda Raspberry Pi. ElektroMistel del collettivo Raum Zeit Piraten, invece, è un ambiente luminoso interattivo basato su “luci sensibili”. Per preparare la maratona il 27 aprile al Museo Maxxi si svolgerà un incontro con gli artisti Yannis Kranidiotis e Tobias Daemgen per spiegare e mostrare il rapporto sempre più stringente tra l’arte e la tecnologia.