Inserito in un sistema internazionale di festival, coinvolge tanti pubblici diversi come protagonisti, a partire dagli studenti delle scuole. Contamina i processi di ideazione e produzione creativa con lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative. Grazie a un’insolita maratona di programmazione sostiene l’impresa di fare cultura. Interpreta le residenze d’artista in modo originale e inedito. Nell’insolito ruolo di changemaker gli artisti digitali sperimentano nuovi processi e sinergie per lo sviluppo sostenibile.
Il Media Art Festival è un’iniziativa della Fondazione Mondo Digitale realizzata in collaborazione con Lazio Innova, società in house della Regione Lazio, Ambasciata americana in Italia, Europa Creativa (Commissione Europea), MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, MIUR, Sapienza Università di Roma, Goethe-Institut Rom, Accademia di Belle Arti di Roma, RUFA – Rome University of Fine Arts, Quasar Design University, Ambasciata di Israele. Sponsor tecnico Epson. Media partner Inside Art.
Quando e dove
Dal 27 al 29 aprile 2017 presso gli spazi del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, all’Accademia di Belle Arti nel cuore di Roma, alla RUFA – Rome University of Fine Arts e alla Palestra dell’Innovazione della Fondazione Mondo Digitale, nello storico quartiere romano del Quadraro. Il Festival è un punto di riferimento cruciale per artisti, curatori, giovani, creativi ed esperti del settore di tutto il mondo, oltre che per gli studenti delle scuole che grazie alla media art allenano la loro creatività e sperimentano le nuove professioni.
Gli artisti come changemakers
Il Media Art Festival giunge alla sua terza edizione con un focus particolare: “Path Toward Human Sustainability”. La sostenibilità ambientale, infatti, è una delle sfide cruciali del XXI secolo. Digitale, intelligenza artificiale e genetica sono i settori che stanno registrando le mutazioni più veloci e complesse, trasformando in profondità il modo di produrre e di consumare, anche a livello culturale. Scopriamo così un ruolo inedito degli artisti digitali come “changemakers”. L’headline scelto per la scorsa edizione “L’arte in un mondo che cambia” si trasforma e diventa: “L’arte che cambia il mondo“, grazie anche ai laboratori creativi per lo sviluppo sostenibile, realizzati con la collaborazione di ricercatori, scienziati e maker.
Il sistema dei festival internazionali
L’evento non solo porta nella capitale artisti di rilevanza mondiale come Joseph DeLappe ma è inserito in un prestigioso “sistema di festival internazionali”, come Article Biennial di Stavanger (Norvegia) e Spectra Aberdeen’s Festival of Light, sostenuti dal Programma Europa Creativa.
I progetti
Un progetto laboratorio unico nel suo genere che ha coinvolto nella realizzazione di opere d’arte presso la Palestra dell’Innovazione gli artisti internazionali del progetto European Light Expression Network – ENLIGHT grazie al contributo della Commissione Europea (Programma Europa Creativa), delle Residenze d’artista attivate con il Goethe-Institut Rom e del progetto artistico-educativo Carbon Footprint attraverso le digital art, realizzato con il sostegno del Miur in collaborazione con il Dipartimento di Fisica della Sapienza Università di Roma.
Nuove competenze e modelli di business culturale
Gli artisti sono chiamati a produrre progetti e contenuti anche attraverso le tecnologie della Palestra dell’innovazione della Fondazione Mondo Digitale, in collaborazione con maker, artigiani, musicisti, designer, con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo di nuove competenze e sinergie tra diverse professionalità. I lavori realizzati durante laboratori collaborativi vengono presentati non solo a critici e curatori, ma anche a manager e imprenditori. Perché cresce l’attenzione dei settori produttivi tradizionali verso le soluzioni creative, che mettono insieme bellezza e funzionalità, innovazione e accessibilità.
Il pubblico | i pubblici
Sin dall’edizione pilota punto di forza del Media Art Festival è la contaminazione di arti, generi, tecniche, tecnologie e soprattutto pubblici. Per la prima volta, infatti, un evento culturale coinvolge tanti pubblici diversi come protagonisti, interpretando in modo originale la sfida dell’audience development, priorità del programma Europa Creativa.