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Black Flower

 

PontornoIIS Da Vinci, IIS Avogadro

L’opera è una installazione sonora costituita da due parabole specchianti di epoca Neoclassica, custodite presso il museo del dipartimento di Fisica dell’Università La Sapienza di Roma. Ciascuno specchio, sorretto da due colonnine neoclassiche che poggiano su un’asse sagomata imperniata su una colonna cava in legno, è orientabile sia orizzontalmente che verticalmente, e presenta un’asta verticale con gancio posizionabile nella zona del fuoco. Gli specchi erano presenti nel Nuovo Museo di Fisica inaugurato nel 1857 all’ultimo piano del Palazzo della Sapienza. Strumento di carattere essenzialmente dimostrativo, veniva impiegato sia per sperimentazioni sulla radiazione termica (il calorico raggiante), sia per la riflessione delle onde sonore.

In corrispondenza di uno dei fuochi è puntato un altoparlante che diffonderà un brano musicale intitolato Black Flower, composto da alcuni degli studenti* (Cecilia Cuzzocrea, chitarra; Luca Rotondo, chitarra; Eleonora Rotondi, pianoforte; Daniele Bianchi, batteria; Letizia Nolfi, voce) delle classi che hanno partecipato al laboratorio condotto dall’artista Mariagrazia Pontorno. Il testo della canzone è stato realizzato a partire da parole chiave “isolate” dai discorsi del fisico Massimo Margotti sul tema del Carbon Footprint.

 

 

Maria Grazia PontormoMariagrazia Pontorno
Mariagrazia Pontorno è nata a Catania nel 1978. Vive e lavora a Roma. Dal 2004 insegna Progettazione Multimediale presso le Accademie di Belle Arti. Negli ultimi anni la sua ricerca si è focalizzata sull’uso dell’animazione 3D, così da ricreare immagini che rimandano alla vita quotidiana e allo scorrere del tempo. Il 3D è un linguaggio che le permette di evocare paradossi visivi: ciò che sembra familiare, sicuro e conosciuto improvvisamente appare distante, estraneo e perturbante. Grazie all’uso di sofisticati software di videoanimazione, l’artista ricostruisce in modo realististico scene in cui il confine tra finzione e realtà appare labile e immateriale, doppi artificiali il cui scarto con il corrispettivo analogico dà vita a cortocircuiti dello sguardo.
Il suo lavoro è stato esposto in musei italiani e internazionali.

 

 

 

 

 

* testo
Black Flower

 

Verse 1

Walking down the street

Looking around and this is what I see

a sea of machines

I’m in the 17th

 

 

Verse 2

I can’t believe

wake me up

Everything’s falling apart

but now wake me up please!

 

 

Speak part 1

Looking at landscapes covered by poisonous clouds is by no means romantic. As if gray would be better than green.

 

 

Chorus

I wish a black flower would rise from this hell

a black flower that everybody has

I wish a black flower would rise from this hell

a black flower that everybody has

We had beauty and this is what I found

Please don’t let this earth down

Please don’t let this earth down

Please don’t let this earth down

 

 

Speak part 2

Bodies of water are overflowing and people are migrating like birds without a destination. We are part of the same world and We share the same responsibilities.

 

 

Chorus

I wish a black flower would rise from this hell

a black flower that everybody has

I wish a black flower would rise from this hell

a black flower that everybody has

We had beauty and this is what I found

Please don’t let this earth down

Please don’t let this earth down

Please don’t let this earth down

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