Scavando negli archivi e nelle comunità, il lavoro di Valentina Bonizzi mette in evidenza questioni di giustizia sociale, cercando di offrire risoluzioni attente e riflessive. Il suo lavoro esplora il ruolo dell’immagine in tutte le sue forme espanse considerando la politica in relazione alle migrazioni e all’ambiente. Valentina lavora con film, fotografie, suoni, radio e performance con musica e dialoghi.
Tra gli altri Bonizzi esposto alla British School at Rome, le National Galleries of Scotland, Stills Gallery e Fondazione Fotografia di Modena. Ha esposto il suo lavoro in diverse accademie come Ramallah Academy of the Arts, Akademie der Kunste di Berlino, Fondazione Pistoletto di Biella, Visual Research Centre, Dundee, Archivio Nazionale e Record Administration, Washington. Bonizzi ha pubblicato con il giornale Flusser Studies (What legitimates photography?) e il Catalogo Mauritious della Biennale di Venezia: Quando hai capito che eri un: Bianco. Europeo. Maschio. Ha completato un AHRC dottorato con una tesi dal titolo: Cartographers: a practice based investigation on memory, conflict and the aerial image. Collabora con √, DAAR (Palestina), Mnemoscape Magazine e l’Accademia libera delle Arti (ALA Group), Roma