Dallo scorso gennaio 13 artisti, a Roma, Milano e Napoli, hanno lavorato con gli studenti di 12 scuole di diverso ordine e grado per costruire insieme un progetto di arte digitale. Le opere sono allestite al MAXXI per il BNL Media Art Festival e la migliore è stata premiata insieme all’artista vincitore della call internazionale, a cui hanno risposto quasi mille artisti da tutto il mondo.
L’opera vincitrice della sezione scuole è Murmur L.C. Librans realizzata dall’artista Simone Pappalardo con il liceo Tullio Levi Civita.
Il primo premio, istituito da BNL Gruppo BNP Paribas, co-producer dell’evento, va all’artista e all’opera prodotta con la scuola, che entra così a far parte del patrimonio artistico di BNL, costituito da circa 5.000 opere.
LA SCHEDA DELL’OPERA
Murmur L.C. Librans
di Simone Pappalardo
Murmur (dal latino murmur, murmuris: sussurro, mormorio, rumore) è il demone della musica che guida 30 legioni di demoni che annunciano il suo arrivo suonando trombe.
Con il termine murmur si intende il brontolio, il brusio incomprensibile ma carico di significati, prodotto dagli organi fonatori degli esseri animati che solo grazie alla sua codificazione
sociale si trasforma in un linguaggio naturale comprensibile. L’installazione si pone come obiettivo la realizzazione di un apparato fonatorio artificiale che, ricalcando la funzione fisiologica di un tratto vocale naturale, è in grado di generare un linguaggio artificiale astratto.
Così come solo l’interazione e la modulazione di tutti gli organi fonatori naturali che cambiando forme molte volte in breve tempo riescono a dare vita agli innumerevoli suoni linguistici ed eventi fonico-acustici con cui ci esprimiamo, anche Murmur utilizza diverse strutture scultoree che singolarmente partecipano al risultato timbrico finale. Le singole sculture risonanti di Murmur imitano, infatti, ognuna con una forma specifica, una possibile configurazione di un apparato fonetico naturale.
Le “parole” che Murmur genera, nella sua lingua astratta, sono estrapolate dalle scritte sui muri del Liceo Tullio Levi Civita del quartiere Prenestino in Roma e selezionate dagli studenti dell’istituto.
Foto di materiali e oggetti deteriorati della scuola (marmi, sedie ecc.), selezionate anche queste dagli studenti, sono interpretate e rielaborate da un sistema di intelligenza artificiale (catene di Markov in feedback) come partiture musicali.
Materiali di scarto -contenitori e imballaggi- del bar della scuola sono usati come forme risonanti di base per ogni singola scultura risonante.
Murmur da vita così ad una piccola orchestra automatica di oggetti animati “parlanti”, messi in vibrazione e in risonanza da un sistema di feedback di campi elettromagnetici, con
l’obbiettivo di raccontare con un lingua artificiale la storia sonora del Liceo Tullio Levi Civita.
testo di Bartolo Scifo
L’installazione è stata realizzata con l’interessamento della Classe 2c del Tullio Levi civita per il Media Art Festival della Fondazione Mondo Digitale di Roma
Si ringrazia il compositore Michele Mastracci per la consulenza artistica e per l’aiuto nella costruzione dell’opera.